Ogni anno nel mese di agosto Otranto ricorda con una grande e caratteristica celebrazione i Martiri di Otranto, 813 uomini uccisi nel 1480 dagli invasori Turchi per non essersi convertiti all’Islam.
L’episodio si verificò quando una flotta dell’Impero Ottomano prese d’assedio la città di Otranto, che capitolò in breve tempo. La brutalità degli invasori portò all’uccisione di tutti gli uomini al di sopra dei 15 anni ed alla riduzione in schiavitù di donne e bambini.
La storia narra che un gruppo di superstiti rifugiatosi a pregare nella cattedrale di Otranto, guidati dall’arcivescovo Stefano Pendinelli, in seguito al rifiuto di adottare la religione mussulmana, vennero trucidati barbaramente, guadagnandosi l’appellativo con cui ancora oggi sono ricordati: i Martiri di Otranto.
Proprio il coraggio con cui questi uomini lottarono a difesa della propria fede determinò la nascita del culto. Si narra che, dopo tredici mesi, quando gli aragonesi riconquistarono la città, i corpi dei Martiri di Otranto furono ritrovati incorrotti e riportati nella Basilica di Otranto.
Visitando i luoghi in cui oggi sono venerati I Martiri di Otranto è possibile compiere un percorso che si snoda attraverso tutta l’Italia. Le loro spoglie, infatti, sono venerate, oltre che nel Salento, anche a Napoli, dove già nel 1485 una parte delle reliquie fu trasferita nella Chiesa di Santa Caterina a Formiello, a Venezia, a Milano e nella città francese di Tours.
Distanza dall’ Hotel Koinè: 3,4 Km